
Nascita del circolo: 1 Settembre 2024
La scelta del nome
In questa terra, il Salento, “terra Finestra sui due mari”-cit. Papa Francesco-
Don Tonino ha lasciato un’impronta teologica e umana che incarna un Cristianesimo radicale autentico, in cui l’ecologia e la carità sono espressione di un Amore universale per il Creato e l’umanità.
“…Il bisogno del pane, quello del lavoro, della realizzazione della propria persona, quello di un po’ di serenità e ancora quello della salvaguardia dell’ambiente sono insieme bisogni umani sacrosanti e bisogni religiosi…”
10 anni dalla Laudato si’: cammini, semi e orizzonti di speranza
da Piero Sirianni | 22 Apr 2025 | Fideliter – Periodico di informazione religiosa
Sono trascorsi 10 anni dalla pubblicazione della lettera enciclica Laudato si’ di papa Francesco; abbiamo accolto la sua proposta della ecologia integrale, ci siamo lasciati interpellare dalle sue pro-vocazioni, stiamo raccogliendo tanti frutti di grazia e di bellezza. In compagnia della nostra amica Oriana Leone – operatrice Caritas nella diocesi salentina di Ugento-Santa Maria di Leuca, animatrice del Movimento Laudato si, moglie e mamma di due ragazze – vogliamo riflettere sulla vita che questo Documento del Vescovo di Roma ha generato, nel nostro tempo.
Oriana, a dieci anni dalla firma della Laudato si’, quali cammini vedi che abbiamo percorso, quali prospettive inedite essa ha aperto?
Sono passati dieci anni dalla pubblicazione della Laudato si’, l’enciclica di Papa Francesco che ha segnato una svolta nel modo in cui la Chiesa guarda al creato, alla giustizia e al futuro dell’umanità. In questo tempo, abbiamo percorso cammini nuovi, aperto prospettive inedite e piantato semi di speranza nelle nostre comunità.
La Laudato si’ ci ha fatto riscoprire la bellezza della “casa comune” e la responsabilità che abbiamo nei suoi confronti. Ci ha insegnato che tutto è connesso, che non esiste una crisi ambientale separata da una crisi sociale, e che la cura del creato è inseparabile dalla cura dei poveri, dei fragili, degli esclusi. Come ricorda il Papa:
«Non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale» (LS, 139).
Se possiamo trarre un bilancio, quali semi di generatività l’enciclica ha piantato nella Chiesa e, primieramente, nelle comunità locali?
In questi anni, molte comunità hanno avviato percorsi concreti: parrocchie che scelgono l’energia rinnovabile, scuole che educano alla sostenibilità, diocesi che inseriscono l’ecologia integrale nei propri piani pastorali. Abbiamo visto crescere reti di animatori Laudato si’, campagne per la sobrietà e l’equità, momenti di preghiera e azione condivisi tra credenti e non credenti.
Forse il frutto più prezioso è stato il cambiamento interiore: la conversione ecologica, che ci invita non solo a “fare qualcosa”, ma a vivere in modo nuovo, più sobrio, più grato, più consapevole del legame che ci unisce a tutte le creature.
«La consapevolezza della gravità della crisi culturale ed ecologica deve tradursi in nuove abitudini» (LS, 209).
La Laudato si’ ha anche piantato semi di generatività: ha suscitato nuove forme di pastorale ecologica, nuovi linguaggi per l’evangelizzazione, nuove alleanze tra scienza, fede e società civile. Ha generato riflessione teologica, percorsi formativi, iniziative interreligiose e intergenerazionali. Ha offerto uno stile di presenza cristiana nel mondo fondato sulla cura, sull’ascolto e sulla fraternità.
Verso quali orizzonti il Documento ci invita a guardare, per un più profondo discernimento dei segni dei tempi e per gettare le reti della evangelizzazione?
L’enciclica non è solo una memoria, il testamento teologico e spirituale di papa Francesco,
è una chiamata all’azione, un orizzonte.
Ci invita a guardare avanti con occhi lucidi e cuore aperto.
“L’urgenza della sfida ambientale ci invita a una profonda conversione interiore” (LS, 217).
Ci provoca a pensare in grande, a superare la logica dello sfruttamento per abbracciare quella della custodia. Ci chiama a una sinodalità ecologica, dove ogni voce, anche quella della Terra, viene ascoltata. E ci ricorda che evangelizzare oggi significa anche prendersi cura del creato, perché nel volto della Terra ferita risplende il grido di Dio che chiama a conversione.
L’incontro con la Laudato si’ ha trasformato il mio modo di vivere la fede. Mi ha aiutata a connettere la spiritualità con la concretezza delle scelte quotidiane: il cibo che consumo, l’energia che utilizzo, la cura delle relazioni, il rispetto per ciò che mi circonda. Ho scoperto che ogni gesto, anche il più semplice, può essere preghiera, se compiuto con consapevolezza e gratitudine.
Per me è stato davvero emozionante, nella Via Crucis del Venerdì Santo di questa Pasqua di Resurrezione, ascoltare l’invocazione conclusiva delle meditazioni di Papa Francesco.
«“Laudato si’, mi’ Signore”, cantava san Francesco d’Assisi.
In questo bel cantico ci ricordava che la nostra casa comune è anche come una sorella […]. Questa sorella protesta per il male che le provochiamo» (Enc. Laudato si’, 1-2).
«“Fratelli tutti” – scriveva ancora San Francesco – per rivolgersi a tutti i fratelli e le sorelle e proporre loro una forma di vita dal sapore di Vangelo» (Enc. Fratelli tutti, 1).
«“Ci ha amati”, dice San Paolo riferendosi a Cristo […], per farci scoprire che da questo amore nulla “potrà mai separarci”» (Enc. Dilexit nos, 1).
Abbiamo percorso la Via della Croce; ci siamo volti all’amore da cui nulla potrà separaci. Ora, mentre il Re dorme e un grande silenzio scende su tutta la terra, facendo nostre le parole di San Francesco invochiamo il dono della conversione del cuore.
Alto e glorioso Dio,
illumina le tenebre del cuore mio.
Dammi fede retta,
speranza certa,
carità perfetta
e umiltà profonda.
Dammi, Signore, senno e discernimento
per compiere la tua vera e santa volontà. Amen.
Nel mio percorso formativo e comunitario, ho avuto l’occasione di incontrare persone, gruppi e realtà che vivono l’ecologia integrale come testimonianza evangelica. È stato commovente vedere come, a partire da contesti diversi — parrocchie, cooperative, scuole, famiglie —, le parole del Papa abbiano generato fermento, innovazione e comunione. Ho imparato che prendersi cura del creato non è un impegno “in più”, ma è parte essenziale della vocazione cristiana.
In un mondo che spesso corre e consuma, la Laudato si’ ci insegna a rallentare, contemplare, custodire. È un invito a vivere la fede con gli occhi aperti sulla realtà e il cuore radicato nella speranza. A dieci anni dalla sua pubblicazione, sento che questo documento continua a parlarmi come fosse stato scritto oggi — anzi, come fosse stato scritto per oggi.
Nota biografica
Oriana Leone sta conseguendo la formazione accademica nel campo della Filosofia e della gestione degli Enti del Terzo Settore presso l’Università Pontificia Salesiana. Ha approfondito i temi della Dottrina Sociale della Chiesa e dell’ecologia integrale, partecipando attivamente a percorsi di studio e formazione sul territorio. Collabora con realtà locali impegnate nella promozione della sostenibilità, del volontariato e dell’inclusione sociale, è segretaria della Fondazione “Monsignor Vito De Grisantis”, amministratrice dell’Associazione Form.Ami APS/ETS, socia volontaria del Banco delle Opere di Carità.