Esperienza dal porto di S.Maria di Leuca 28 ottobre 2022
Ero straniero e mi avete accolto
“Stretti avvinghiati ai barconi vanno con occhi smarriti e speranza nel cuore”.
(ANIME PERSE di Letizia Caiazzo)
Sono 104 i cittadini afgani, iraniani, siriani e iracheni soccorsi, il 28 ottobre, dagli uomini della Capitaneria di porto mentre erano al largo del Capo di Leuca.
Una volta arrivati nel porto, i migranti sono stati subito accolti dagli operatori della Croce Rossa Italiana e dai volontari della Caritas diocesana di Ugento-Santa Maria di Leuca.
Tra quei volontari c’ero io. Mi chiamo Lorena, ho 25 anni e sono una volontaria del Servizio Civile Universale presso la Caritas.
Da anni si assiste ad un aumento dei flussi migratori a causa di governi dittatoriali, guerre continue, mancanza di acqua e cibo e, principalmente, a causa dell’incertezza della vita.
Muri, barriere e leggi servono a poco. Non è così che si possono fermare uomini alla ricerca di una vita migliore, sicura e serena.
L’unico modo valido è quello di soccorrere il “fratello più piccolo”, aprire le braccia a coloro che soffrono per una vita di stenti e pericolosa e che sperano senza sapere quando e dove poter, finalmente, ritrovare l’umanità.
Solo una vera umanità potrà garantire il futuro della nostra storia e aprirci a quel Mistero di Amore infinito che ciascuno di noi annuncia con la propria presenza.
Siamo tutti stranieri e pellegrini in cerca di accoglienza e accettazione. Dobbiamo riflettere, appropriarci del tempo e di noi stessi e avere uno sguardo attento e prodigo verso chi ha bisogno.
Ed è questa la mia missione; ciò che mi ha spinto a raggiungere il porto è il desiderio di essere al fianco degli ultimi, di ospitare, di donare e ricevere.