XVI incontro nazionale dei Giovani in Servizio Civile

Il 21 Aprile, tutti i volontari del servizio civile universale di Caritas italiana si sono riuniti ad Assisi per partecipare al “XVI incontro nazionale dei Giovani in Servizio Civile – Dialogo fra generazioni, educazione e lavoro: strumenti per edificare una pace duratura”.

Si è trattato di un incontro edificante per tutti i partecipanti mirato a ribadire, con forza crescente, l’importanza della PACE e la necessità di raggiungerla con tutti i mezzi possibili.

Il dialogo e il confronto, oltre ad essere pilastri portanti del servizio civile universale, sono anche gli strumenti che garantiscono lo sviluppo di realtà coese capaci di confrontarsi senza pregiudizio con il mondo. Quel mondo che pur sembrando enorme ci ospita tutti ed è “casa comune”.

Durante l’incontro si sono susseguite testimonianze a forte impatto emotivo. Tutti, anche i più giovani, hanno compreso che il servizio civile è essenzialmente amore per la comunità ma anche solidarietà, fede e ascolto dei bisogni inascoltati.

Particolarmente toccante la storia di Alberto Trevisan, obiettore di coscienza nel 1972, amante della non violenza e, a modo suo, costruttore di pace. Una posizione scontata ai giorni nostri ma particolarmente difficile nell’Italia in cui la leva militare era ancora obbligatoria e non si poteva scegliere di evitare la chiamata alle armi. 

Forte motivo di riflessione è stata anche la testimonianza di Vycheslav Grynevych, Caritas Spes dell’Ucraina, il quale attraverso un collegamento online ha inviato un messaggio importante a tutti i presenti invitando a realizzare la pace anche solo con piccole azioni. Infatti, tutti possiamo fare la differenza e promuovere fratellanza e pace, come testimonia Eustachio Santochirico, animatore di comunità e artigianato solidale che attraverso la realizzazione e la vendita di manufatti in cartapesta ha trovato il modo di coinvolgere ragazzi e ragazze con sindrome di Down. La sua missione è quella di promuovere l’inclusione sociale e la non violenza. Parole cariche di umanità e speranza che invitano i giovani del servizio civile universale a credere nei grandi valori umani e a promuovere la pace attraverso il costante impegno nei confronti dell’altro. La sfida è quella di scoraggiare climi di odio e rancore per aiutare i più bisognosi e coloro che sono in difficoltà. 

La pace deve essere costruita giorno per giorno attraverso dedizione, fallimenti e vittorie, perché come dice Don Tonino Bello “Sì, la pace prima che traguardo, è cammino. E, per giunta, cammino in salita.” Spetta alle nuove generazioni farsi sostenitori e operatori di questo potente valore e artefici di questa importante missione.