Lavorare per una comunità inclusiva è stata una delle finalità importanti del progetto “IncludiAMOci”.

IL 14 luglio 2020, la Caritas Diocesana ha siglato la Convenzione con il Tribunale di Lecce, alla luce del protocollo tra Caritas Italiana e Ministero di Grazie e Giustizia, per accogliere le persone coinvolte in misure di esecuzione penale esterna: Affidamento in Prova al Servizio Sociale, Lavori di Pubblica Utilità (LPU) o sospensione del procedimento con messa alla prova (MAP). Da allora, ogni parrocchia della Diocesi, ha accolto queste persone senza un coordinamento che tenesse traccia delle accoglienze e dei risultati raggiunti alla fine di ogni percorso e, soprattutto, senza interazioni tra le diverse progettazioni esistenti nelle altre realtà.

Grazie al progetto, oltre a creare un coordinamento funzionale alle prese in carico, si è potuto dare vita a percorsi di accompagnamento educativo che aiutassero le persone colpite da procedimenti penali, ad uscire dalla vulnerabilità o, comunque, sentirsi parte di una comunità che non attribuisce un’etichetta eterna definita dal reato commesso. Per questa ragione, importante è stata la formazione dei volontari che nelle comunità si impegnano a svolgere un servizio di inclusione nella vita della comunità.

Lo sportello sulla giustizia di comunità “La VI opera” è diventato un  importante riferimento degli Uffici dell’Udepe e degli avvocati, ma soprattutto dei beneficiari. Ciò ha portato ad un aumento non previsto delle richieste, infatti si è passati dall’accoglienza di 15 Affidati in Prova e di 12 LPU all’attuale numero: 49 Volontari in Affidamento in Prova e 28 LPU, in più è in fase di valutazione, da parte del Tribunale, un’accoglienza di un ragazzo agli arresti domiciliari presso un appartamento di pertinenza di una parrocchia.

Nonostante l’assenza di un istituto penitenziario all’interno della nostra Diocesi, l’attenzione alle persone che hanno avuto o che hanno problemi con la giustizia, è cresciuta nell’ultimo periodo. Grazie a questo progetto si è potuto coordinare, attraverso l’apertura dello sportello sulla giustizia di comunità “La VI Opera”, un servizio importante e di grande valore pedagogico. Dare significato a percorsi che sono sì delle condanne, ma che possono essere per le persone occasioni di redenzione e riscatto è lo scopo dell’agire degli operatori che accompagnano con umanità e speranza ogni persona. Far emergere i loro vissuti, testimoniare la speranza, credere fermamente che la dignità di ogni persona deve essere rispettata nonostante gli errori, promuovere relazioni positive e responsabilizzare la comunità è l’impegno che lo sportello, che sarà ormai una realtà costituita all’interno della nostra Diocesi, ha deciso di assumersi come atto d’amore verso tutti coloro che soffrono e che hanno commesso errori. “Non vogliamo perdere nessuno” è il motto che abbiamo scelto e che ci accompagna in ogni agire.