Si è svolto a Roma, il 28 e il 29 giugno 2024, presso l’Hotel Ergife, il primo seminario sul tema “La progettazione socio-pastorale: uno sguardo di insieme”. La Caritas italiana ha voluto avviare, con questo primo incontro con i delegati delle Caritas diocesane, una riflessione profonda sul senso e sulle modalità di progettazione, a partire dall’esperienza comune a tante Caritas diocesane della progettazione con i fondi dell’8 per mille. Nel suo intervento, Don Marco Pagniello, direttore della Caritas italiana, ha messo in evidenza il ruolo di Caritas nei percorsi di progettazione, chiarendo come esso non possa essere confuso con quello di una qualsiasi ONG o con un qualsiasi ETS. La progettazione socio-pastorale, all’interno delle Caritas, deve ancorarsi ai contenuti dello Statuto costitutivo della Caritas Italiana, ovvero bisogna ricordarsi che la progettazione avviene nel contesto di un organismo pastorale della Chiesa italiana. Don Marco ha messo in guardia i partecipanti dal rischio di trasformarci in “progettifici”, smarrendo così la direzione definita dai principi fondativi di Caritas. ha voluto metterci in guardia dal rischio di progettare avendo come priorità le esigenze organizzative delle strutture, correndo così il rischio dell’autoreferenzialità, e non i bisogni reali che vengono rilevati attraverso i centri di ascolto. Molto importante si rivela, in questo senso, la necessità di tenere conto della voce dei poveri nei percorsi di progettazione, come ripreso anche nelle attività svolte nei piccoli gruppi di lavoro. Il confronto con la CEI, con chi si occupa dell’Otto per Mille, ha messo in evidenza le criticità che emergono, a causa della costante diminuzione dei fondi a disposizione della Chiesa Italiana e della Caritas. Bisogna continuare ad attrezzarsi per cercare nuove vie per sostenere finanziariamente i progetti, sempre nell’ottica di promuovere una progettazione che sia nel contempo attenta ai bisogni sociali e nello stesso tempo con un evidente taglio pastorale. E’ stata offerta ai partecipanti anche l’opportunità di confrontarsi sia in plenaria che in piccoli gruppi sulle competenze da rafforzare, relativamente alle capacità di leggere ed interpretare i bandi e di mettere in piedi dei piani progettuali efficaci e in grado di rispondere coerentemente ai bisogni individuati. A questo primo momento, a cui hanno partecipato circa 120 delegati provenienti dalle diverse regioni italiane, faranno seguito a settembre altri confronti finalizzati a definire delle proposte condivise per migliorare le competenze delle Caritas diocesane, impegnate nell’acquisizione di un metodo e di uno stile di lavoro improntato alla progettazione socio-pastorale, avendo sempre come punto di riferimento i bisogni spesso inascoltati dei poveri che vivono nelle nostre comunità e nei nostri territori.