“Confini, zone di contatto e non di separazione”
Il 44° Convegno Nazionale delle Caritas Diocesane, svoltosi a Grado dall’8 all’11 aprile 2024, ha rappresentato un momento di profonda riflessione e di rinnovato impegno per tutti gli operatori Caritas sul tema cruciale dei “Confini, zone di contatto e non di separazione”. Anche la nostra Caritas Diocesana ha partecipato con una sua delegazione.
Il contesto:
L’evento si è inserito in un panorama globale segnato da sfide sempre più complesse, caratterizzate da flussi migratori in aumento, conflitti internazionali persistenti e disuguaglianze sociali in crescita. In questo scenario, Caritas Italiana ha invitato i partecipanti a riconsiderare il concetto di confine, non come linea di divisione, ma come spazio di incontro e di scambio tra culture, religioni e idee diverse.
I relatori e i partecipanti:
I lavori del convegno hanno visto la partecipazione di un ricco panel di relatori, tra cui esponenti del mondo accademico, rappresentanti della Chiesa e delle istituzioni, operatori e testimoni diretti delle realtà di confine. Circa 613 partecipanti, provenienti da 182 Caritas diocesane di tutta Italia, hanno preso parte attivamente alle diverse sessioni plenarie, ai tavoli di lavoro e ai momenti di confronto.
I tre nuclei tematici:
Il convegno si è sviluppato attorno a tre nuclei tematici principali:
- 1. I confini come luoghi di incontro e di scontro: I confini non sono solo linee geografiche, ma anche spazi di incontro e di scontro tra culture, religioni e idee diverse. La sfida è quella di superare le barriere e costruire ponti di dialogo e collaborazione, valorizzando la ricchezza della diversità.
- 2. La cura dei confini: La cura dei confini significa prendersi cura delle persone che li abitano e che li attraversano. Caritas Italiana si impegna a promuovere politiche di accoglienza e integrazione che favoriscano la dignità e i diritti di tutti, contrastando ogni forma di discriminazione e marginalizzazione.
- 3. La missione di Caritas Italiana oltre i confini: L’azione di Caritas Italiana non si limita all’Italia, ma si estende a molti altri Paesi del mondo. Il convegno ha posto l’accento sull’importanza della cooperazione internazionale per affrontare le sfide globali della migrazione, della povertà e dello sviluppo umano.
Le conclusioni e l’impegno di Caritas Italiana:
Al termine del convegno, i partecipanti hanno elaborato un documento di conclusioni in cui si impegnano a:
- Promuovere una cultura dell’incontro e del dialogo, contrastando ogni forma di intolleranza e xenofobia.
- Difendere i diritti dei migranti e dei rifugiati, garantendo loro accoglienza, protezione e integrazione.
- Lottare contro le povertà e le disuguaglianze, sia in Italia che nel resto del mondo.
- Favorire l’integrazione sociale, creando ponti tra culture e promuovendo la coesione sociale.
- Costruire una società più giusta e solidale, basata sui principi di giustizia, pace e fraternità.
Oltre alle conclusioni, il convegno ha rappresentato un’occasione per rafforzare la rete di Caritas Italiana e per rinnovare l’impegno degli operatori nell’affrontare le sfide attuali. Caritas Italiana è la Chiesa e, in quanto suo organo pastorale, continua ad essere riferimento nella promozione della carità e della giustizia sociale, in Italia e a livello internazionale.