Martedì 25 luglio 2023
Sostegno alla prima accoglienza. Benvenuti nella terra
di Don Tonino.
Verso le 7.30 del mattino l’equipe della Caritas ha ricevuto la segnalazione di uno sbarco in
località Ciardo, una piccola insenatura tra San Gregorio e Santa Maria di Leuca. il gruppo di
49 migranti sono stati avvistati sulla costa verso le 6 del mattino, dopo che erano stati
trasbordati sulla costa dalla barca a vela facendo la spola col tender in gruppi da 5 o 6, Un
piccolo gruppo di 10 di loro ha raggiunto la spiaggetta nuotando per 500 metri.
Il gruppo è composto da 40 maschi (6 bambini) 9 donne ( 3 bambine) erano in viaggio da 4
giorni e non bevevano da molte ore, tutti erano molto provati dalla difficile navigazione. La
traversata è iniziata dalla Turchia, probabilmente Smirne, e i diversi gruppi provenivano dalle
città di Suleimania e Erbil per i curdo-iracheni e Teheran e Shiraz per gli iraniani.
E’ intervenuto il 118 che ha soccorso e monitorato una donna incinta, i bambini e tre disabili.
Infatti nel gruppo c’erano due giovani uomini con problemi di deambulazione e un bambino i
cui genitori riferiscono essere affetto da autismo.
L’equipe della Caritas coordinata dal Direttore Don Lucio ha distribuito bottigliette d’acqua,
dolci e snack a ristorare temporaneamente i naufraghi.
Sono state raccolte delle brevi testimonianze grazie alla traduzione dall’inglese-curdo di Osman un naufrago che a Teheran faceva il barbiere. Il suo viaggio di migrazione è iniziato a Shiraz da dove è scappato a causa delle angherie della polizia religiosa rifugiandosi prima a Teheran per poi intraprendere il viaggio che dopo 3 mesi gli ha permesso di raggiungere l’Europa.
Tra le storie raccolte quella della famiglia di Fatah e di Nisrat che stringeva i piccoli F. N. e O. di 8 , 6 e 3 anni spossati dal viaggio. Fuggivano dal Kurdistan Iracheno nella speranza di un futuro migliore per i loro piccoli. le bambine stringevano con lo stesso amore le loro
bamboline. I piccoli M. e B. giocavano senza posa correndo tra migranti mentre i genitori si prendevano cura del fratellino O.
Il destino della fuga accomuna i due gruppi etnici che lasciano le loro terre per motivi diversi:
le difficoltà del popolo curdo nella loro terra e l’autoritarismo del regime iraniano che priva i
giovani e le giovani delle loro speranze.
Dopo un’attesa di 2 ore è giunto il pullman che ha condotto il gruppo al centro di prima
accoglienza.