Uniti per l’Emilia Romagna

Carissimi,

da subito abbiamo seguito con apprensione quanto accaduto in Emilia-Romagna devastata da forti nubifragi che hanno provocato allagamenti di case e campagne, strade rese impraticabili dal fango e causato la morte di 15 persone e di tanti animali, generando pericolo di epidemie. Esprimiamo la nostra vicinanza alle popolazioni colpite, innanzi tutto, con la preghiera. Come ricordate, era il 1995, all’inizio del Progetto Policoro “Giovani Lavoro Vangelo”, la Puglia Ecclesiastica era stata abbinata per i rapporti di reciprocità, dai tre uffici della CEI -PSL, SPGN e Caritas, con le Diocesi dell’Emilia-Romagna e la nostra Diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca con quella di Faenza.
Grazie a quella collaborazione molti giovani dei nostri territori, durante il periodo estivo, furono accolti e seguiti nel seminario di Faenza, dal referente Arch. Gianni Burbassi, per lavorare nelle aziende del settore agricolo; altri furono formati alla cooperazione.

Particolare e puntuale è stato l’impegno della Caritas di Faenza in Albania, a supporto delle suore Marcelline, nell’opera di accoglienza dei profughi del Kosovo. Per l’occasione, la cooperativa “Cementisti” di Faenza, con l’intervento di 20 operai, ristrutturò tutta la cucina di un albergo in disuso che accoglieva più di 300 persone, completandone la sua destinazione d’uso finale con tutto l’allestimento occorrente.
Inoltre, la stessa Caritas di Faenza ha partecipato con un sostegno economico alla realizzazione delle opere delle suore Marcelline in Saranda.
Ho voluto ricordare tutto ciò per rimarcare e riprendere questo rapporto di reciprocità con la Chiesa di Faenza. Nei giorni passati ho contattato il direttore della Caritas di Faenza, Don Emanuele Casadio, a cui ho assicurato la nostra preghiera ma anche il nostro impegno a condividere, in questo tragico momento, per quanto sarà possibile, la ripresa nei territori alluvionati e il sostegno alle persone vittime del dramma. Il Progetto Policoro promosse i rapporti di reciprocità tra le chiese alla luce del documento “Sviluppo nella Solidarietà – Chiesa italiana e Mezzogiorno” della CEI del 1989 che al paragrafo 1 dell’introduzione recitava: «il Paese non crescerà, se non insieme». Anche oggi riteniamo indispensabile che l’intera nazione conservi e accresca ciò che ha costruito nel tempo. Il bene comune, infatti, è molto più della somma del bene delle singole parti e proprio in questi momenti di difficoltà è indispensabile far sentire la comunione concreta.
Riprendendo e seguendo le indicazioni del direttore di Caritas Italiana, don Marco Pagniello, avviamo il cammino di condivisione, dove durante la visita nelle zone alluvionate, ha assicurato:
“…come Caritas siamo pronti a intervenire in una prospettiva di accompagnamento che, come già sperimentato in precedenti emergenze in Italia e nel mondo, metta al centro i bisogni delle persone, in particolare di quelle che vivevano già situazioni di disagio sociale ed economico e che rischiano di rimanere escluse da altre forme di supporto…”, Nell’interfacciarmi con don Emanuele è stato deciso di intervenire in due fasi:

nell’immediato:
– raccolta offerte raccolta offerte Causale: Sostegno Alluvionati Emilia Romagna Diocesi Ugento-S. Maria di Leuca-Caritas iban: IT 39 0052 6280 130CC0470004029 (non detraibile) Fondazione De Grisantis iban: IT 61 R052 6280 110CC0210722013 ( detraibile).
– servizio di volontariato nelle zone alluvionate

  1. necessitano psicologi per interloquire con la gente, operai edili, idraulici, elettricisti, impiantisti in genere per intervenire nell’opera di messa in sicurezza e riordino degli appartamenti al fine di farvi rientrare, nel più breve tempo possibile le persone (nella sola zona di Faenza vi sono oltre 4000 sfollati);
  2. servono le braccia degli “angeli del fango” per liberare le case, le strade dal fango ormai solidificato. Oltre a giovani maggiorenni possono partecipare anche giovanissimi accompagnati da una “persona responsabile” maggiorenne.

nel lungo termine:
– disponibilità ad accogliere nelle strutture delle comunità della Diocesi di Ugento-S. M. di Leuca per il periodo estivo gruppi parrocchiali o degli oratori della Diocesi di Faenza;
– disponibilità di animatori di gruppi giovanili a recarsi negli oratori della Diocesi di Faenza;
– avvio dei rapporti di reciprocità tra le comunità parrocchiali della nostra Diocesi di Ugento-S.Maria di Leuca e quella di Faenza, la Diocesi di Faenza è divisa in cinque vicarie con 18 Unità Pastorali.

È noto come, nel venerabile Don Tonino Bello, sono unite le due terre di Puglia ed Emilia- Romagna; infatti nella sua formazione è stata fondamentale la tappa di Bologna presso l’ONARMO dove ha approfondito l’attenzione al mondo degli operai e quindi alla vita reale della gente. A conferma di ciò, nello scorso mese di marzo, gli è stata dedicata a sua memoria la residenza studentesca universitaria “Campus Valverde-Don Tonino Bello” di Bologna, già “Casa Santa Cristina” sede dell’ONARMO, alla presenza del Cardinale Matteo Zuppi, del nostro Vescovo Mons. Vito Angiuli e del presidente della Fondazione don Tonino Bello Giancarlo Piccinni.
Come Chiesa di Ugento-S. Maria di Leuca desideriamo condividere ed accompagnare nella ripartenza le zone colpite dall’alluvione, in modo particolare Faenza, per sperimentare concretamente la comunione tra le Chiese per un Paese più solidale, attraverso l’attivazione di relazioni tra persone-comunità che si fanno carico e hanno a cuore la vita dei più deboli. Inoltre, al fine di aumentare occasioni di reciprocità, la nostra Diocesi darà la possibilità ad un gruppo di giovani della diocesi di Faenza di vivere l’esperienza di Carta di Leuca dal 10 al 14 agosto.

lettera del direttore don Lucio Ciardo alle comunità parrocchiali


alcune immagini del disastro accaduto e di volontari già impegnati