Giornata del Rifugiato 2023 – Un mondo dove i rifugiati siano accolti
Hope away from home (Speranza lontano da casa)
La Caritas Diocesana di Ugento-Santa Maria di Leuca, Terra/frontiera, fa proprio l’appello di Caritas Europa che chiede con forza un’Europa che prenda a cuore la vita delle persone migranti, cioè l’accesso alla protezione sul proprio territorio attraverso un migliore sistema di asilo, capace di mettere al centro i diritti delle persone. Il primo passo è la garanzia di percorsi sicuri e regolari di protezione, di condizioni di accoglienza dignitose e di integrazione nella società che accoglie.
In tutto il mondo nel 2022 sono più di 110 milioni persone migranti, in cerca di protezione, rifugiate o sfollate, a cause di guerre, violenze, conflitti, cambiamento climatico, alcuni esempi: la guerra in Ucraina, il caos politico-economico in Venezuela, la situazione in Repubblica Democratica del Congo che hanno provocato sfollati interni e esterni ai paesi.
Partire lasciando tutto, non è una libera scelta, ma è l’unica opzione di futuro , in modo particolare per le nuove generazioni. Molto spesso per raggiungere un luogo sicuro si intraprendono i viaggi molto pericolosi, organizzati da persone senza scrupolo. Ne è prova l’ultimo tragico naufragio al largo delle coste greche, il 14 giugno, uno dei più tragici nel Mediterraneo, sono stati già recuperati 80 persone morte, e ci sono oltre 600 disperse. Nel 2023 sono già morte più di mille persone nel mar Mediterraneo.
Non c’è tempo da perdere per garantire percorsi sicuri e regolari, come il reinsediamento e i visti umanitari, alle persone in cerca di protezione e per eliminare i respingimenti diffusi e le violenze che subiscono regolarmente durante i loro viaggi di ritorno. Ecco l’appello delle Caritas europee ai governi europei è di preservare l’accesso al territorio e il diritto d’asilo, in un momento in cui l’Europa sembra scegliere altre strade. Mons. Perego, Presidente di Migrante così si esprime: “dal punto di vista generale della protezione internazionale e del diritto d’asilo il Patto appena raggiunto dal Consiglio d’Europa è un grave passo indietro”. La riforma del sistema di asilo dell’UE, vuole impedire l’accesso, vuole trattenere le persone bisognose di protezione nei Paesi di confine, mentre le loro richieste di protezione vengono esaminate e imporre rimpatri rapidi. Si teme che ciò porti a una detenzione diffusa e a campi sovraffollati alle frontiere esterne dell’UE, come si è visto in passato con le condizioni di accoglienza indecorose sulle isole greche, come Moria o in Libia.
I governi europei devono prendersi le responsabilità previste dal diritto internazionale sui rifugiati, garantendo procedure di asilo efficienti e condizioni di accoglienza dignitose e di promozione umana, in ogni paese dell’Unione. Infatti bisogna permettere a tutti i cittadini (attuali e futuri) di partecipare pienamente alla vita del Paese ospitante, l’accoglienza in sicurezza è la premessa necessaria. Importante è stata l’attivazione della direttiva sulla protezione temporanea per i rifugiati provenienti dall’Ucraina è un esempio di forte volontà politica di accogliere le persone nell’UE. Ora è il momento di costruire sulla base di questa solidarietà e di replicare le buone pratiche per garantire non solo un’accoglienza dignitosa, ma anche una protezione adeguata e l’accesso ai diritti e ai servizi di base per tutte le persone bisognose di protezione, indipendentemente dal loro Paese d’origine, non possono esserci persone migranti trattate in modo diverso per la loro provenienza.